un giardino vivo e mutevole che trova nel paesaggio ispirazione e compimento
È la frase che ho composto per avviare questo nuovo sito - ancora incompleto, ancora insicuro su gambe che si faranno più agili col passare del tempo. È sempre "il posto delle margherite", sì, ma quindici anni dopo il varo del primo sito. Sarà diverso? Non so rispondere. Di sicuro sarà più leggibile dagli smartphone, avrà funzionalità più adeguate ai nuovi dispositivi; ma alla fine, dietro la nuova vetrina, sarà sempre la stessa persona a fare capolino.
Piante, giardini, architettura, nomi botanici, animaletti, scoperte, esperimenti, persone, considerazioni, novità, queste le cose che troverete.
E il resto lo fa il mondo che verrà.
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Qui di seguito la presentazione pubblicata nel vecchio sito (2006)
È difficile presentare il proprio lavoro. Le dichiarazioni di intenti sono spesso edificanti, quanto inutili. Soprattutto in un lavoro come questo, un lavoro che è molto mestiere: fatica, sudore e sole in fronte, pratica quotidiana. Ma nel medesimo tempo è una scelta, quasi un sentire.
Ho ritrovato una mail che mandai nel 2004 (anno di apertura del vivaio) a un'amica per presentarle il mio lavoro e mi pare possa tornare utile ora. Ve la giro, a voi di giudicare.
Le mie piante. Sarò breve – sarò forse prolissa.
Le mie piante vengono tutte da seme, semi comperati su cataloghi professionali francesi e tedeschi (il periodo della semina è il mio preferito, l’atto stesso della semina. Le bustine, le differenze, le somiglianze, le dimensioni. E poi ogni anno è diverso, la temperatura, il tempo cambia. Sono troppo prolissa, ok).
Dispongo di una serra fredda dove riesco a fare tutto – per ora.
Anzi, ho appena trapiantato delle talee (quindi faccio anche qualche talea) di un bellissimo Aster, il lateriflorus ‘Lady in Black’, elegantissimo fogliame bronzo e minutissimi fiori bianco-rosati.
Il vivaio è nato quest’ anno, un anno impegnativo. Metto le mani avanti: la collezione 2004 è semplice, sia per scelta che per necessità. Dovendo costituire un vivaio dal nulla e non volendo comperare niente da altre parti, ho optato per la semplicità : un onesto giardino con qualche sano colpo di testa qua e là.
Un’ulteriore considerazione mi ha sostenuta nelle torride giornate di agosto – con la pompa dell’ acqua rotta: le erbacee perenni sono piantacce rustiche con le quali è bellissimo sperimentare. Spostare, trapiantare, rinvasare, dividere e via dicendo. È bello pasticciare con le piante, meglio farlo con piantacce rustiche che lo sopportano (e non costano tanto).
Un’ultima cosa alla quale tengo: a prescindere dalla ricercatezza, le mie piante sono sane – vado a toccare ferro, ora. La collezione è semplice, ma la singola pianta è ben coltivata. Buon terriccio miscelato, sole e acqua. Se una pianta è stentata, la pianto ai bordi del vivaio e vedo come si comporta.
Sì, insomma, un’altra cosa. Secondo me un giardino è un esperimento e come tale non andrebbe (troppo) delegato, anche per questo mi piacciono le piante “facili”. Consentono l’ esperimento e soprattuto tengono lontano dal “salotto buono”, dal giardino stucchevole e patinato. A me (personalissima opinione) piacciono i giardini un po’ scarduffati (come si dice qui), un po’ spettinati, un po’ sbagliati (opinione che non va divulgata altrimenti mi mettono al bando da qualsiasi manifestazione).
E poi le margherite sono belle! Avete presente quelle belle margheritone da giardino, bianche centro giallo oro, alte, imponenti, che sembra di conoscere da sempre. Dirò di più: io le trovo di compagnia. Non riesco a immaginare un giardino senza.
Questo era il 2004, ma l’oggi non è tanto diverso. Privilegio sempre la qualità delle piante, la rusticità, la resistenza al secco. E poi il recupero di vecchie varietà, di visioni classiche, ma con qualche tocco contemporaneo e personale.
Forse poco ortodosso, ma entusiasmante e vivo!
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nota al sito
Questo è un sito “in continuo divenire”. E il motivo sta nella natura stessa del lavoro di vivaista e della realtà di internet: il costruirsi giorno per giorno. Potrei tenere chiuso e invisibile il processo che genera queste pagine web, ma preferisco renderlo trasparente e vissuto. Ho scelto un’interfaccia semplice e intuitiva, da costruire e gestire senza (troppi) aiuti esterni. Mancano le immagini di ciascuna pianta, ma per quello c’è Instagram; i contenuti principali ci sono. Soprattutto c’è il catalogo aggiornato che a nostro avviso è la parte fondamentale.
Non tutte le pagine del catalogo sono aggiornate, ma ciascuna indica in calce la data di revisione, così che lo sappiate.
nota al catalogo
Se rilevate errori o inesattezze, per cortesia fatecelo sapere. Grazie :)